Anni 50-60-70
Nel 1954 nasce Duomo Folgore, antenata dell’Associazione Pallacanestro Treviso, di cui è presidente il professor Menenio Bortolozzi. Nel 1961 la società viene promossa in serie A senza però riuscire ad evitare l’immediata retrocessione. Intorno agli anni Sessanta nasce l’A.P. TREVISO e la responsabilità societaria passa a Luciano Bortoletto; una serie di scivoloni porta la squadra in serie D. Diviene presidente l’avvocato Ugo Grelli e arriva il primo vero sponsor: la Faram. Nel 1976 la squadra é in serie C e raggiunge la B grazie alla fusione di due altre società. Nel 1978 viene ingaggiato il primo allenatore professionista, Mario De Sisti, e cambia la sponsorizzazione: ecco infatti la Liberti di Aldo Bordignon, che diventa anche presidente. Treviso sale ai vertici della pallacanestro italiana e ottiene nel 1979 la promozione in serie A2.
Anni 80
Nel 1980/81 sempre con De Sisti alla guida della squadra, ecco la promozione in A1. Arriva lo sponsor Benetton, ma il team è costretto ad emigrare a Padova dove il coach Piero Pasini non riesce ad evitare la retrocessione in A2. Nel 1982 la famiglia Benetton regala a Treviso il gioiello del Palaverde e la squadra può tornare alla base con Mauro Di Vincenzo in panchina. Al termine della stagione, il presidente Bordignon passa la mano direttamente alla famiglia Benetton che diviene proprietaria della società e presidente viene nominato il dottor Gianni Furlan. Nel 1984 siede in panchina Massimo Mangano e la squadra risale in A1, ma retrocede nell’85-86. Nel 1986 nuovo cambio al vertice societario con il ritorno di Luciano Bortoletto e l’arrivo come allenatore di Riccardo Sales. La squadra riconquista la serie A1 e nell’anno seguente, il 1988, difende la permanenza nella massima serie ai play-out, per poi nel 1989 raggiungere la 5° posizione in classifica e conquistare un posto in coppa Korac. Nella stagione 1989/90, nonostante una travagliata regular season, la formazione trevigiana resta in A1.
Stagione 90/91
Nel 1990/91 come tecnico viene chiamato il croato Petar Skansi: dall’NBA arriva la guardia Vinny Del Negro che trascina Treviso a disputare un girone d’andata eccezionale, concluso al primo posto. La Benetton Basket chiude poi la fase regolare in quinta posizione e si arrende solo alla terza partita dei quarti al Messaggero Roma, classificandosi così 5° assoluta ed ottenendo nuovamente l’accesso alla Coppa Korac.
Stagione 91/92
Nell’estate ’91 l’A.P. TREVISO diventa Pallacanestro Treviso s.r.l. e Bortoletto lascia la carica di presidente al notaio Enrico Fumo. Per il campionato ’91/92 la squadra viene notevolmente rinforzata con l’innesto, a fianco di Del Negro, del fuoriclasse croato Toni Kukoc, del centro azzurro Stefano Rusconi e di Nino Pellacani. L’inizio fa registrare qualche incidente di troppo, con i due nuovi acquisti Kukoc prima e Rusconi poi, fermi per infortuni abbastanza seri. I primi due traguardi della stagione sfumano: la Korac, con l’incredibile sconfitta di Atene per mano del Peristeri, la Coppa Italia dopo una finalissima persa solo ai supplementari contro la Scavolini Pesaro. L’ora della rivincita suona nei play-off, dopo il miglior risultato di sempre in regular season con la seconda piazza, dietro solo alla Scavolini. Proprio con i marchigiani si svolge la storica finale del primo scudetto: tre partite ad una e il Palaverde può esplodere di gioia.
Stagione 92/93
La stagione 1992/93 è quella della difesa del titolo e della prima esperienza nell’ex Coppa Campioni, il Campionato Europeo per Club, senza Del Negro, tornato nell’ NBA a S. Antonio. Arrivano a rinforzo l’ala Terry Teagle (ex Lakers) e gli italiani Ragazzi ed Esposito, mentre parte il veterano Pietro Generali. Si inizia con l’inebriante vittoria in Coppa Italia dopo una tesissima finale contro la Knorr Bologna (intanto, nel Campionato italiano, il play Corchiani prende il posto di Teagle infortunato). Ma non è finita: la Benetton Basket si conferma definitivamente centrando altre due finali, la prima ad Atene, nell’Euroclub, dove ad un passo dal titolo di Campioni d’Europa i biancoverdi vengono “stoppati” dall’arcigno Limoges, la seconda è la finale scudetto, nuovamente con la Virtus Bologna.
Stagione 93/94
Ancora nel 1993/94, con il nuovo presidente Giorgio Buzzavo, già Amministratore Delegato di Verde Sport e Presidente della Sisley Volley, e il P.G. Maurizio Gherardini, nonostante la perdita di Toni Kukoc, passato ai Chicago Bulls, la Benetton Basket allestisce una squadra competitiva ai massimi livelli. Con Fabrizio Frates in panchina e il colpaccio Pittis, la squadra riesce a fare il bis in Coppa Italia.
Stagione 94/95
Il 1994/95 chiude un grande ciclo, che culmina nella vittoria in Coppa Italia e in Coppa Europea, e nella finale scudetto con la Buckler, la nona finale in quattro anni davvero da ricordare. È l’anno dell’avvento di Mike D’Antoni sulla panchina del Palaverde, delle 21 vittorie consecutive in primavera, della splendida meteora Orlando Woolridge, un grande uomo e un grande giocatore, di Petar Naumoski, dell’addio al biancoverde di autentiche bandiere come Rusconi (che va in NBA), e capitan Iacopini, dopo 10 anni un vuoto difficile da colmare. Ma il rinnovamento porta subito i suoi frutti: con Bonora, Williams e Rebraca la Benetton Basket sfiora la finale in Europa e in Italia nel 1995/96.
Stagione 96/97
Nel ’96/97, si registra il rientro dall’avventura con i Phoenix Suns di Stefano Rusconi. Il risultato che premia il lavoro della dirigenza viene l’anno seguente, con lo scudetto dopo una stagione dominata: 10 punti di vantaggio sulla seconda sono record per il Campionato Italiano, e il gruppo compattissimo creato da Mike D’Antoni va fino in fondo nei playoffs, battendo in una finale memorabile per 3 gare a 2 la Fortitudo di Myers. Dopo il trionfo in garauno, due vittorie di Bologna riaprono il discorso, chiuso però al Palaverde in gara 4 e 5 da una Benetton che dimostra cosa significa giocare davvero di squadra.
L’estate ’97 dà l’addio ad uno dei personaggi più amati nel basket italiano: Mike D’Antoni dopo più di 20 anni cerca fortuna nella NBA, a Denver, e al suo posto arriva Zelimir Obradovic, il coach più vincente d’Europa. È una stagione intensissima, con quasi 70 gare dove la Benetton parte alla grande vincendo subito al Palaverde la sua prima Supercoppa contro la Kinder Bologna. Poi in finale di Coppa Italia viene battuta dalla Teamsystem ed arriva alle Final Four di Eurolega per la seconda volta. A Barcellona in semifinale l’Aek Atene vince in volata e Treviso si piazza al 3° posto. Nei play-off prematura uscita ai quarti con Reggio Emilia. È da registrare la prima partecipazione al Mc Donald’s a Parigi (5° posto) vinto dai Chicago Bulls di Michael Jordan.



Stagione 98/99
La stagione 1998/99 ricomincia con la conferma di Zelimir Obradovic in panchina e degli uomini di punta: Bonora, Pittis, Marconato, Williams, Rebraca e Sekunda. Il colpo messo a segno dalla Benetton è l’ingaggio di Marcelo Nicola, argentino, con alle spalle diversi anni di Liga spagnola più uno spagnolo doc Tomas Jofresa, play, e due americani comunitari, Billy Di Spalatro e Casey Schmidt. Inizia un’annata indimenticabile: memorabile la semifinale di Coppa Italia contro la Kinder, persa in trasferta dopo due tempi supplementari. Impeccabile la marcia in Coppa Saporta che porta la squadra di Obradovic fino al bellissimo quarto di finale contro il Partizan Belgrado che vede una Benetton uscire indenne dal palazzetto della capitale serba. La semifinale coincide con lo scoppio della guerra nei balcani: il Buducnost, squadra montenegrina, avversaria dei biancoverdi non può giocare la gara di ritorno in casa dopo essere stata battuta al Palaverde. La Benetton Basket è dunque a Saragozza per giocarsi la finalissima. Batte al termine di una partita vibrantissima il Valencia e Ricky Pittis può alzare la Coppa. Intanto in campionato i biancoverdi tagliano il traguardo della regular season al terzo posto. Spazzano via la Sony Milano nei quarti e in semifinale contro la Teamsystem siglano l’impresa dell’anno: la storica stoppata di Marconato su Karnisovas in gara 5 (prima vittoria a Casalecchio contro una bolognese!), lancia la Benetton Basket in finale scudetto, poi persa contro Varese, che vale comunque l’Eurolega ’99-2000. Nella stagione viene siglato il record di 29 vittorie consecutive in casa tra campionato e coppe.
Stagione 99/00 e primi anni 2000
L’estate 1999 porta notevoli cambiamenti nella squadra, con l’arrivo dell’MVP di Eurolega, il funambolico play Tyus Edney, del “bomber” Jeff Sheppard al posto di Henry Williams e dell’ex capitano del Real Madrid Ismael Santos. Rivoluzione anche in panchina: la squadra viene affidata all’emergente Piero Bucchi, un giovane, vera e propria scommessa della società dopo il pluridecorato Obradovic. Ma la scommessa è vinta: la squadra diverte e nel primo trofeo stagionale, la Coppa Italia, trionfa a Reggio Calabria dopo una Final Eight (prima edizione) perfetta, culminata con un trionfo ai danni della Kinder Bologna. In Eurolega è fatale il derby nella barrage con la Paf Bologna, match che si ripete in finale scudetto, a cui i biancoverdi arrivano eliminando Rimini, Trieste e ancora Kinder (3-0!). Pittis e compagni sbancano Bologna in garauno, ma nelle successive tre partite la Paf ristabilisce la sua supremazia dopo una stagione tutta da record, e per la Benetton Basket è ancora secondo posto. In estate Treviso ritocca ancora l’organico, con il grande ritorno di Petar Naumoski dopo i fasti del ’95 e l’approdo di una delle migliori guardie USA di stanza in Europa, l’ex Limoges Marcus Brown, oltre che del nazionale spagnolo Jorge Garbajosa e, in extremis, del centrone irlandese Alan Tomidy. E tutto è pronto per il nuovo assalto a campionato, coppe varie e alla nuova Eurolega nata dalla scissione-ULEB. Nonostante le numerose difficoltà incontrate strada facendo, la stagione ha vissuto alcuni picchi spettacolari, come la duplice vittoria contro il Barcellona negli ottavi playoff di Eurolega, dove alla fine i biancoverdi sono stati eliminati dall’AEK Atene. O come in campionato, dove l’escalation primaverile si è fermata in semifinale, contro la Kinder pigliatutto. Il nuovo anno si apre all’insegna di altri due ritorni clamorosi, quello di Mike D’Antoni, l’uomo del secondo scudetto Benetton, in panchina, e di Tyus Edney, il folletto che in cabina di regia entusiasmò la platea trevigiana due stagioni prima: assieme a loro, il fuoriclasse della nazionale russa Sergei Chikalkin e la giovane stella croata Mario Stojic, alla ricerca della definitiva consacrazione. Come dire, le premesse per una nuova caccia ai bottini che contano ci sono. L’annata si apre con la vittoria nella Supercoppa italiana a Genova (sbaragliate Kinder Bologna e Scavolini Pesaro, Tyus Edney Mvp della manifestazione): la striscia positiva prosegue in campionato, con una serie di 11 vittorie in fila che si conclude solo ai primi di dicembre, e che proietta i biancoverdi in testa alla classifica. La musica non cambia in Europa, dove la Benetton Basket primeggia nella prima fase di Eurolega, superando la concorrenza di squadre blasonate come Maccabi Tel Aviv, Olympiakos Pireo, Efes Pilsen Istanbul e Unicaja Malaga. Alla vigilia di Pasqua arriva un’addizione sostanziosa nel reparto guardie con l’ex Nba Charlie Bell, arma tattica fondamentale per il rush finale, mentre a maggio viene centrato un altro obiettivo di assoluto rilievo, l’accesso alle Final Four di Eurolega, l’ingresso nel novero delle quattro regine d’Europa. In Italia, dopo il secondo posto ottenuto in regular season, la Benetton Basket innesta il turbo nei playoff: 3-0 nei quarti di finale alla Coop Nordest Trieste, 3-1 perentorio proprio alla Kinder Bologna in una semifinale in cui emerge la solidità del collettivo. In finale, i valori emergono in maniera ancor più nitida contro l’altra faccia di Bologna, quella della Skipper che cede le armi in tre partite, capitolando due volte in casa: al PalaDozza, il 15 giugno si consuma l’ultimo atto, quello che consegna alla Benetton Basket lo scudetto, il terzo titolo italiano della sua storia. L’orizzonte futuro si delinea con l’arrivo di un altro uomo forte in panchina: dopo il secondo addio di Mike D’Antoni, ecco Ettore Messina, coach più forte d’Europa, che diventa il personaggio di punta della nuova Benetton Basket, la scommessa su cui puntare per scalare ancora una volta i vertici del basket che conta. “Ricominciamo da 3”, questo il motto della Benetton Basket, che è pronta a rilanciare la sfida su tutti i fronti.
Stagione 02/03 – 03/04
La stagione 2002-2003 inizia subito con una vittoria, il bis in Supercoppa italiana a Genova, prima sfida per Ettore Messina contro la Virtus Bologna, che sarà anche la prima a sconfiggere i biancoverdi in campionato, a fine ottobre. Tuttavia, il cammino della Benetton Basket si snoda senza eccessive difficoltà, la leadership si consolida di settimana in settimana anche nella prima fase di Eurolega, ed il Palaverde resta un fortino inespugnabile per corazzate come Barcelona, Tau Vitoria e Maccabi Tel Aviv, costrette a pagare dazio al pari di Virtus Roma, Skipper Bologna, Montepaschi Siena… A febbraio arriva il secondo titolo stagionale, la Coppa Italia vinta a Forlì dopo una furiosa corsa ad ostacoli contro la Viola Reggio Calabria (quarti), Pompea Napoli (semifinali) ed Oregon Cantù, in una finale mozzafiato. In Europa l’ascesa è costante, culmina addirittura con un percorso netto di 6 vittorie su altrettante partite nel girone della Top 16, che garantisce ai biancoverdi l’accesso alle Final Four di Barcellona. Dopo aver vinto l’Euro derby contro il Montepaschi in semifinale, la Benetton Basket fallisce il quarto assalto al trono continentale al cospetto del Barcellona e dei suoi 17000 tifosi al Palau Sant Jordi. I playoff iniziano in maniera traumatica nei quarti contro la Viola Reggio Calabria che in soli 4 giorni si porta sul 2-0: vicina al baratro, la Benetton Basket reagisce e supera il turno di prepotenza, ritrova in semifinale il Montepaschi ed ancora una volta ha la meglio, in quattro tiratissime partite. La finale per il tricolore contro la Skipper Bologna è la rivincita dell’anno precedente: il fattore campo tiene nei primi tre confronti, la Benetton Basket espugna il PalaDozza in gara 4 con una partita di grande sostanza, che consente di riportare a Treviso lo scudetto per il secondo anno consecutivo, il quarto della storia della Benetton Basket. Primi in Italia, vicecampioni d’Europa: confermarsi sarà il credo di Ettore Messina per il 2003-2004, con una formazione ringiovanita e più profonda. Treviso vuole vincere ancora! Primi in Italia, vicecampioni d’Europa: arriva la sesta Coppa Italia della storia, ancora a Forlì, stavolta contro la Scavolini Pesaro nella finalissima: poi, una stagione regolare chiusa alla pari delle altre pretendenti al trono italiano, Montepaschi e Fortitudo Bologna, ed una stagione di EuroLega il cui bilancio non può che essere considerato positivo, con un cammino interrottosi solo ad un passo dalle Final Four.


Stagione 04/05 – 05/06
L’annata 2004-2005 si presenta per la Benetton Basket come quella di una nuova sfida: un volto fortemente rinnovato, con la vecchia guardia che lascia spazio alle colonne Marconato e Bulleri, azzurri d’argento alle Olimpiadi di Atene assieme al nuovo compagno in biancoverde Matteo Soragna, e a tanti giocatori con talento e voglia di emergere. Dai giovanissimi, come Andrea Bargnani, Paccelis Morlende ed Uros Slokar, alla coppia Usa Garnett – Goree già esperta dello scenario italiano ed europeo, passando per Ramunas Siskauskas, stella della nazionale Lituana campione d’Europa. Per coach Ettore Messina un’avventura tutta da scoprire, per dare nuove emozioni e spettacolo al popolo biancoverde. Un’avventura tutta da scoprire, ma la Benetton di Messina diventa subito una squadra vera: nonostante molti infortuni, Treviso si esalta addirittura al cospetto dei Toronto Raptors Raptors in una storica partita amichevole in Canada, persa di un soffio (86-83), poi fa la voce grossa anche in Italia. Vince la Coppa Italia, battendo nelle Final Eight di Forlì la rivelazione Reggio Emilia in un’accesa finale, con Bulleri MVP; è la settima Coppa Italia della storia. Poi vince la regular season, con 6 punti di vantaggio sulla Climamio Bologna, che però poi vincerà il titolo: infatti dopo aver eliminato Napoli nel primo turno di play-off con un secco 3-0, è l’Armani Jeans Milano a violare il Palaverde (imbattuto dalla primissima giornata di campionato) in gara5 di semifinale, con la tripla della vittoria di Bargnani che si spegne sul ferro. Anche in Eurolega, nonostante il brillante accesso al barrage per la Final Four, sarà il Tau Vitoria ad eliminare dalla kermesse di Mosca i trevigiani. Con la fine della stagione, termina anche l’avventura trevigiana di Ettore Messina, sostituito nell’estate 2005 dallo statunitense ex Maccabi David Blatt. Partono anche Marconato (Barcellona) e Bulleri proprio a Milano con l’AJ. Arriva il capocannoniere della A1 Drew Nicholas, da Livorno, rientrano Slokar e Giovannoni, e vengono presi sul mercato giovani di talento come il greco campione d’Europa Nikos Zisis, l’azzurro Mordente e il centro serbo Popovic, per mantenere la Benetton Basket sulla cresta dell’onda. E la stagione, nonostante una serie di infortuni senza soluzioni di continuità colpisca a turno tutti gli elementi chiave del roster, è un vero e proprio crescendo di emozioni. La squadra di Blatt band affronta le peripezie dimostrando estrema solidità mentale: in Coppa Italia il cammino termina in semifinale, contro Napoli che poi si cucirà la coccarda al petto. In EuroLega arrivano le Top16 e l’impresa playoff svanisce solo all’ultima giornata, nella tana del Panathinaikos, di fronte a 20mila tifosi ateniesi impazziti. Il bello, tuttavia, deve ancora venire. Chiusa al 3° posto la regular season dopo un rocambolesco ultimo turno, i biancoverdi ingranano la quarta nei playoff: al primo turno si vendicano dell’anno passato e superano l’Armani Jeans Milano dell’ex Bulleri in 5 tiratissime partite, ma perdono per infortunio Soragna. In semifinale è il turno di Roma, battuta in 4 gare (l’ultima, da incorniciare, in un PalaLottomatica ribollente di tifo). Piatto finale, la classicissima contro la Climamio Bologna, un altro capolavoro iniziato con la sortita al PalaDozza in gara #1, prestazione praticamente perfetta che ribalta il fattore campo. Seguono tre partite ad altissima tensione, con la Benetton Basket che va sul 2-0 sfruttando la spinta di un Palaverde formato corrida, quindi “rischia” di chiudere il conto già a Bologna sfiorando il successo sulla sirena e poi cadendo ai supplementari, infine celebra il 5° scudetto nella propria tana, in una serata indimenticabile per adrelina ed emozioni. È la serata del tricolore che vede trionfare un gruppo nuovo, giovane e già vincente, è la serata che incorona il “Mago” Bargnani pronto a decollare verso New York dove, a 9 giorni di distanza dallo scudetto, verrà chiamato con il numero 1 ai Draft Nba, momento storico per il basket italiano. E dopo 14 anni, è questa ultima serata in biancoverde per uno dei principali artefici dei successi della Benetton Basket, Maurizio Gherardini, che vola Oltreoceano assieme a Bargnani, primo non americano ad essere chiamato per lavorare nella “stanza dei bottoni” di una franchigia Nba, i Toronto Raptors. Il ponte di comando viene così assunto da Andrea Fadini, che assieme a coach David Blatt, ricostruire in estate gran parte della squadra: se ne vanno infatti tanti protagonisti dello scudetto ma arrivano altri giocatori in rampa di lancio. Da Angelo Gigli, principale “indiziato” a seguire la rotta di Bargnani verso l’America, Terrell Lyday, da Spencer Nelson al cavallo di ritorno Joey Beard, per arrivare a Richie Frahm, micidiale tiratore proveniente dalla Nba.
Stagione 06/07 – 07/08
Siamo al 2006/2007, che comincia subito bene con l’arrivo della Supercoppa italiana, vinta contro Eldo Napoli, ma il cammino si fa in salita con l’infortunio a fine ottobre di Richie Frahm, che non riuscirà più a rientrare fino al termine della stagione. Assieme ai guai fisici, durante l’inverno arrivano i rinforzi: Bryant Smith da Scafati prima, Preston Shumpert dalla Fortitudo sotto Natale, quindi col nuovo anno ecco Erazem Lorbek, ma dopo una serie di vicissitudini dentro e fuori dal campo, il treno playoff viene perso di un soffio. La gioia viene dalla squadra juniores che a Pordenone conquista contro Montepaschi Siena lo scudettino Under 18. Resettato lo staff, partite alcune pedine importanti come Zisis e Goree (al CSKA), ai nastri di partenza della stagione 2007/2008 c’è la Benetton Basket creata da Marco Atripaldi è guidata in panchina da Oktay Mahmuti, allenatore di fama internazionale, protagonista dell’ascesa dell’Efes Pilsen Istanbul ai vertici del basket europeo. Una stagione in cui la marcia in Uleb Cup si ferma ai sedicesimi contro la Stella Rossa Belgrado, mentre in campionato, dopo una lunga rincorsa, l’accesso ai playoff sfuma all’ultima giornata.
Stagione 08/09
Il 2008/2009 è la stagione della rinascita della Benetton Basket, che torna ad occupare un ruolo da protagonista. Sulla scrivania di GM e vicepresidente operativo c’è Enzo Lefebre, già direttore generale di Verde Sport, che porta numerosi innesti: l’esperto Nicevic, il bomber Gary Neal è ancora i babies Rullo e Renzi, più che mai in rampa di lancio. I risultati sono scintillanti, con la Final 8 di Eurocup (e Mahmuti Miglior Coach della competizione), il quarto posto in Regular Season che diventa terzo assoluto nei play off, dove anche dove anche grazie alla classe del rientrante Bulleri, in prestito dall’AJ Milano per il fine stagione, la Benetton arriva fin alla semifinale dopo aver battuto la Virtus Bologna nei quarti, fermandosi poi solo contro la MPS Siena campione d’Italia. Con questo risultato Treviso rivede vicina l’Europa che conta, conquistando i preliminari di Eurolega. Il progetto ”Energia Verde”, cioè una squadra di giovani e possibilmente italiani, prende corpo a partire dall’estate 2009/2010: Frank Vitucci diventa head coach, con Nicola e Corbani assistenti e in campo tanti ragazzi talentuosi a partire da Daniel Hackett, italo-usa figlio d’arte che dopo l’NCAA con Southen California e la Nazionale parte per l’avventura da professionista come uomo-immagine biancoverde, e con lui vari Sandri, De Nicolao, Gentile, Saccaggi, il gioiellino lituano Donatas Motiejunas. Al loro fianco arrivano anche alcuni veterani come il croato Davor Kus, l’x NBA Cartier Martin e Jasmin Hukic, mentre il neo italiano Nicevic è il nuovo capitano.
Stagione 09/10 – 10/11
Nonostante le buone premesse la prima parte della stagione 2009-2010 non è positiva per la Benetton Basket, tanto che si arriva all’esonero di Vitucci; il suo posto viene preso dal croato Jasmin Repesa. Alla fine della stagione i biancoverdi riescono a piazzarsi all’ottavo posto, ultimo valido per partecipare ai play-off scudetto, ma vengono eliminati da Siena.
Nell’aprile del 2011 disputa in casa, al PalaVerde di Treviso, la Final Four di Eurocup: dopo aver perso la semifinale contro il Cajasol Siviglia, i biancoverdi cedono nella finale per il 3º posto contro i croati del Cedevita Zagabria.
Nel febbraio 2011 il Gruppo Benetton decide che, da lì ad un anno, l’esperienza in ambito professionistico avrebbe avuto fine: nel frattempo, per l’ultima stagione, viene nominato allenatore Sasha Djordevic. Entrano a far parte della squadra Sani Becirovic, gli Usa Moore, Adrien e Scalabrine e i promettenti Mekel e Moldoveanu. Tra arrivi e partenze (tra cui lo scambio con l’Olimpia Milano di Alessandro Gentile con Jeff Viggiano e le partenze di Scalabrine, Adrien e Moore), la Benetton Basket si classifica dodicesima al termine della stagione regolare, venendo eliminata al secondo turno in Eurocup.
Oggi
Chiusi 31 anni fantastici al top della pallacanestro italiana ed europea, l’impegno del Gruppo Benetton resta forte a favore del settore giovanile che continua a dare grandi soddisfazioni: i babies biancoverdi, infatti, proseguono la loro avventura dal minibasket in su nelle palestre de La Ghirada e, nella stagione 2012-13, prestate alla nuova realtà Treviso Basket le squadre Under 19 ed Under 17, sono gli Under 15 allenati da Marco Mian a farsi notare, centrando la finale per lo scudetto di categoria, persa contro il Montepaschi Siena. Dopo il titolo di vicecampioni Under 14 ottenuto l’anno prima, questo è il gruppo più promettente che sta prendendo forma con le maglie biancoverdi.